Capita spesso, anche tra i praticanti di Arti Marziali, di dare troppa
importanza all’allenamento fisico, si crede che la forza e l’energia del
fisico siano preponderanti su quella della mente, mentre la vera
“forza” si manifesta quando il corpo e la mente si fondono dando vita
alla più grande vittoria, quella contro se stessi.
La mente ha i
propri meccanismi che, guarda caso, non sono mai disgiunti dalla
dimensione corporea, lo stesso vale per il corpo: l’addestramento fisico
e l’atteggiamento mentale sono come i pedali della bicicletta, si
muovono e agiscono l’uno e l’altro, ed entrambi concorrono al nostro
agire e al nostro essere.
Se il corpo ha muscoli, tendini e ossa,
la mente è incorporea, non esiste ne fuori ne dentro il nostro corpo, è
come l’aria che non si può toccare, tuttavia esiste.
Il corpo senza la mente è come un sasso immobile e inerte, la mente
dell’adepto del Budo deve imparare ad andare oltre l'udibile, oltre la
vista e, ancora, oltre il pensiero; quando l’adepto non è in grado di
andare oltre la dimensione del corpo i gesti e gli effetti prodotti non
hanno alcun valore, la sua attività si annichilisce ed egli vive
converso dentro se stesso.
Nel krav Maga, nei primi anni di pratica, il
corpo riveste la componente maggiore, mentre più avanti sarà la mente
che guiderà e indicherà al corpo come esprimersi.
L'atleta che
intende superare le proprie paure deve esercitarsi per molti anni:
l'allenamento di pochi anni si conforma come addestramento e pertanto
non basta per radicare la radice marziale nell'atleta, per poter
raggiungere un buon livello nel Krav Maga servono molti anni di seria
pratica; il processo di maturazione è lento ma profondo, intimamente
connesso allo stato interiore del praticante e alla sua dimensione
spirituale (shin).
Maestro Ciro Varone
Capita spesso, anche tra i praticanti di Arti Marziali, di dare troppa importanza all’allenamento fisico, si crede che la forza e l’energia del fisico siano preponderanti su quella della mente, mentre la vera “forza” si manifesta quando il corpo e la mente si fondono dando vita alla più grande vittoria, quella contro se stessi.
La mente ha i propri meccanismi che, guarda caso, non sono mai disgiunti dalla dimensione corporea, lo stesso vale per il corpo: l’addestramento fisico e l’atteggiamento mentale sono come i pedali della bicicletta, si muovono e agiscono l’uno e l’altro, ed entrambi concorrono al nostro agire e al nostro essere.
Se il corpo ha muscoli, tendini e ossa, la mente è incorporea, non esiste ne fuori ne dentro il nostro corpo, è come l’aria che non si può toccare, tuttavia esiste.
Il corpo senza la mente è come un sasso immobile e inerte, la mente
dell’adepto del Budo deve imparare ad andare oltre l'udibile, oltre la
vista e, ancora, oltre il pensiero; quando l’adepto non è in grado di
andare oltre la dimensione del corpo i gesti e gli effetti prodotti non
hanno alcun valore, la sua attività si annichilisce ed egli vive
converso dentro se stesso.
Nel krav Maga, nei primi anni di pratica, il corpo riveste la componente maggiore, mentre più avanti sarà la mente che guiderà e indicherà al corpo come esprimersi.
L'atleta che intende superare le proprie paure deve esercitarsi per molti anni: l'allenamento di pochi anni si conforma come addestramento e pertanto non basta per radicare la radice marziale nell'atleta, per poter raggiungere un buon livello nel Krav Maga servono molti anni di seria pratica; il processo di maturazione è lento ma profondo, intimamente connesso allo stato interiore del praticante e alla sua dimensione spirituale (shin).
Nel krav Maga, nei primi anni di pratica, il corpo riveste la componente maggiore, mentre più avanti sarà la mente che guiderà e indicherà al corpo come esprimersi.
L'atleta che intende superare le proprie paure deve esercitarsi per molti anni: l'allenamento di pochi anni si conforma come addestramento e pertanto non basta per radicare la radice marziale nell'atleta, per poter raggiungere un buon livello nel Krav Maga servono molti anni di seria pratica; il processo di maturazione è lento ma profondo, intimamente connesso allo stato interiore del praticante e alla sua dimensione spirituale (shin).
Maestro Ciro Varone