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Dojo Eleonora Krav Maga Training

domenica 21 novembre 2010

L'energia e la respirazione



Nella arti marziali è fondamentale imparare a respirare in modo corretto, in questo modo si riesce ad utilizzare l'energia interna con la quale si possono ottenere risultati stupefacenti.

In situazioni particolari, ad esempio quando la nostra vita è in pericolo oppure in un attacco di pazzia, riusciamo a sviluppare una forza sorprendente che assolutamente non ha nulla a che vedere con il nostro sviluppo fisico e muscolare, questa è l'energia interna.

Scopo delle arti marziali è imparare a concentrare, guidare ed utilizzare l'energia interna chiamata Ch'i, mantenendoci lucidi e coscienti, che è strettamente legata alla respirazione.

Secondo le credenze degli antichi maestri cinesi durante la respirazione l'aria non solo cede al corpo ossigeno, ma anche il Ch'i, ed esso nel corpo umano percorre determinati canali, e se opportunamente addestrata la mente dell'uomo può attivarlo e dirigerlo come crede.

Per imparare ad utilizzare il Ch'i è indispensabile che un maestro vero insegni la tecnica all'allievo ed è una pratica che và applicata in modo costante e giornaliero e può durare molti anni.

La respirazione

I ritmi che animano l'organismo umano sono molti, ma i più importanti sono il ritmo cardiaco e la respirazione. Le emozioni possono alterare questi ritmi, ma se sul cuore è difficile intervenire, sulla respirazione possiamo effettuare un certo controllo. Un emozione violenta accellera il nostro battito cardiaco e la frequenza della respirazione, siccome essi sono collegati tra di loro, se riusciamo a controllare la respirazione di conseguenza anche il cuore rallenterà i suoi battiti, rendendoci possibile controllare le emozioni.

La nostra respirazione deve essere in sintonia con i movimenti del corpo, in questo modo essi saranno naturali, armoniosi, fluidi e coordinati.

Le due fasi della respirazione seguono una logica, nell'inspirazione carichiamo il nostro organismo di energia, mentre nella fase di espirazione utilizziamo e canalizziamo questa energia.

Respirazione addominale e respirazione diaframmatica

Vediamo ora come funziona la respirazione, le parti interessate sono due, il torace e l'addome, divisi da una membrana che si chiama diaframma.
Normalmente le persone utilizzano la respirazione toracica, in cui si allarga il torace riempiendo i polmoni di aria nella fase di inspirazione e si comprime il torace nella fase in cui l'aria viene spinta fuori, cioè l'espirazione.

Nella respirazione diaframmatica non c'è un movimento della cassa toracica, ma si inspira abbassnado il diaframma con una conseguente espansione dell'addome, è importante che i muscoli siano rilassati, nella fase di espirazione invece l'addome si ritira e l'aria esce. In questa fase di movimento del diaframma si sposta il centro del movimento respiratorio dal torace al centro del ventre, quel punto che i cinesi chiamano Tan T'ien che corrisponde al baricentro del corpo umano. Questo movimento differente da quello toracico permette di far circolare una quantità d'aria maggiore, permettendoci quindi di caricarci di più energia, inoltre la respirazione diaframmatica permette di raggiungere con l'ossigeno degli alveoli polmonari che con la respirazione toracica non si raggiungerebbero.

I cinesi conoscono da migliaia di anni l'importanza della respirazione addominale profonda. Il filosofo taoista Chuang Tzu vissuto nel quarto secolo a.c. ha scritto:"Il vero uomo respira con i talloni, l'uomo dappoco con la gola".

La respirazione nelle arti marziali

Nella pratica della arti marziali si utilizza una leggera modifica nella respirazione addominale.
Ecco il ciclo respiratorio:
Inspirazione: i muscoli addominali sono decontratti e il ventre si dilata
Espirazione: i muscoli addominali vengono contratti
Tempo morto: i muscoli addominali vengono decontratti e il ventre rientra
Non bisogna mai espirare totalmente ma è opportuno conservare una riserva di circa il 30% dell'aria, serve per difendersi nel caso di un attacco durante la fase finale dell'espirazione.

Il tempo morto è il momento in cui si è più vulnerabili, per questo motivo bisogna imparare a rendere impercettibili i movimenti dell'addome. Nelle fasi iniziali di un combattimento i contendenti rimango immobili, per studiare la respirazione dell'avversario.
Nella pratica della arti marziali è importante collegare i movimenti alla respirazione, che deve sempre essere mantenuta profonda, calma e regolare.

Poco per volta e sempre sotto la guida di un vero maestro si può arrivare a visualizzare nella nostra mente lo scorrere dell'energia interna nel nostro corpo, e imparare a canalizzarla dove serve. La corretta tecnica respiratoria, la meditazione e la pratica delle arti marziali (in particolare del Tai Chi Chuan) ci aiuteranno ad ottenere un abbondante flusso di energia, e ci insegneranno ad utilizzarlo nelle tecniche di difesa e attacco.