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Dojo Eleonora Krav Maga Training

mercoledì 28 ottobre 2009

La difesa personale e le arti marziali













Le arti marziali, come è ben noto, sono nate con l’obiettivo della difesa personale.
Tuttavia, le esigenze di auto-tutela di duecento o trecento anni fa non potevano essere le stesse che abbiamo oggi giorno.
Nell’antico Giappone l’arte di difesa personale civile “goshin” veniva distinta da quella militare “bu-jutsu” che doveva trattare la stessa materia ma da punti di vista diversi, considerando anche l’utilizzo delle armi da taglio e da fuoco.
Arrivando a periodi più attuali, a partire dalla seconda guerra mondiale, quasi tutti gli stati si sono trovati ad affrontare una nuova forma di delinquenza parecchio più organizzata e pericolosa, dotata molto spesso anche di armi da fuoco automatiche.
In questo modo in diversi stati si sono sviluppati particolari sistemi di difesa personale per scopi ed esigenze diverse ma comunque basati su tecniche marziali esistenti ma rivisti per scopi moderni.
In Russia, Inghilterra, Germania, Italia, Francia, Israele e Giappone a seconda delle esigenze e influenze autoctone e dei paesi limitrofi, sono nati sistemi di lotta modificati e scremati per renderli più facilmente“fruibili” anche da quanti non hanno doti fisiche e particolar icapacità atletiche al fine di permettere di difendersi o di rendereinnocuo qualsiasi forma di aggressione.
In Giappone fin dal 1920 venne istituita una commissione di studio dalla polizia di Tokyo con i più importanti esponenti di arti marziali tradizionali al fine dimettere appunto un sistema veloce ed efficace che potesse rispondere alle esigenze operative delle forze dell’ordine.
Da questa iniziativa nacque anche un quaderno tecnico (Taiho-jutsu) che illustrava e aiutava gli istruttori militari ad addestrare al meglio le reclute che erano in formazione e che in seguito dovevano affrontaresituazioni a rischio altamente stressanti.
In Russia i Spetsnaz su basi del S.A.M.B.O tradizionale (samozashchitya-bez-oruzhaya) crearono il loro metodo denominato “Sistema”, in America si sviluppo il S.O.E(special-operation-executive), in Israele il Krav Maga(combattimentocorpo a corpo), ecc.
Molti di questi sistemi sono stati inizialmente oggetto di studio e di utilizzo esclusivamente riservato ai corpi speciali d’elite e forze dell’ordine, tale contesto è stato fondamentale per apportare essenziali perfezionamenti e approfondimentis ul tema specifico della difesa personale.
Nonostante l’Europa si sia sempre più preoccupata di perfezionare armi per la difesa personale, si poteva lo stesso trovare, sin dal medioevo,“maestrid’armi” in grado di insegnare tecniche di difesa a mani libere che contro armi bianche; infatti sin dal 1400 si riuscivano a recuperare testi come quello del magistri di escrima(maestro di scherma) Fiore DeLiberi che dedicavano intere sezioni alla lotta a corpo a corpo e alla difesa personale a 360°.

Oggigiorno con l’attuale scenario mondiale, con il trasferimento di intere popolazioni verso altri stati e il confronti tra culture molto diverse tra loro fa scaturire nuovi problemi di integrazione culturale che inevitabilmente si rovesciano in questioni di ordine pubblico e sicurezza personale, pertanto, la difesa personale non è solo un “passatempo” o uno sport che si pratica per un risultato agonistico ma una necessità urgente che insegni a gente normale o ad un operatore della sicurezza come comportarsi in caso di attacchi improvvisi o di cruenti conflitti. Perciò, non esiste un’arte, un sistema o un metodo che possa garantire la massima efficacia; piuttosto esistono delle nozioni che se conosciute e applicate correttamente possano fare la differenza tra sopravvivere ad un attacco o soccombere.

Ciro Varone