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giovedì 18 marzo 2010

UN GIORNO INDIMENTICABILE DELLA MIA VITA

Voglio pubblicare questa lettera che mi ha inviato un mio carissimo amico di origine nigeriana, ormai cittadino italiano poiché da molti anni in Italia.

ALOWOSILE SIKIRU PAOLO, ci racconta un fatto accadutogli nel mantovano qualche hanno fa e che ha contribuito a rafforzargli la fede per Dio e per il prossimo.

E’ un pastore protestante ed ha una meravigliosa famiglia, dedica la sua vita ad aiutare le persone bisognose.



Un brutto giorno, indimenticabile della mia vita.

Il 25 Aprile 1996, che sembrava un giorno come tanti altri, andai a trovare mio fratello che abitava al condominio di fronte al mio, qui a Castiglione delle Stiviere in via Kennedy (quartiere 5 continenti), ma sfortunatamente non lo trovai in casa.
Nel tornare a casa incontrai una mia amica compaesana perché anche lei era venuta a trovare mio fratello.

Lei si offrì di concedermi un passaggio per tornare a casa per farmi evitare una faticosa salita.
Entrati in macchina e volendo svolgere la manovra di retromarcia, l'automobile condotta dal ragazzo napoletano che si trovava dietro di noi ha parcheggiato al posto dove noi siamo usciti.
Il ragazzo ci chiese di abbassare il finestrino, poiché noi credemmo che stesse cercando qualcuno o qualche appartamento lo ascoltammo.

Iniziò a insultareci con parole razziste e insinuazioni di forte peso: ci diede nomi come ladri,sporchi invitandoci di tornare al nostro paese e altri insulti che è meglio non ripetere.

Non appena fini con le parole passò alle mani dando uno schiaffo alla mia amica e lei sconvolta si chiedeva il perché, allorché io mi intromisi per separarli e spigai al ragazzo che siamo tutti uguali e di non comportarsi in tale maniera, ma lui se la prese anche con me scagliandomi un pugno in faccia.

Caddi a terra dal dolore, ma dal loro appartamento scese il fratello Antonio Marciano che portava con se un coltello da salume.

Egli, visto il trambusto scatenatosi, senza nemmeno chiedere quali fossero i fatti o cosa fosse la causa della rissa scatenata da suo fratello, mi diede un calcio facendomi ricadere per terra e con la mano sinistra mi tenette il collo fermo in modo tale da bloccarmi, mentre con la destra, mano con cui teneva l'arma, mi appoggiò con un colpo deciso la lama del coltello a pochissimi centimetri dal cuore.
Alcuni miei compaesani chiamarono presto l´ambulanza che mi portò in ospedale dove la notte stessa verso la mezzanotte fui operato con quarantadue punti di sutura per chiudere la ferita sino all´intestino vista la vasta quantità di sangue perso.

Dopo varie analisi e raggi X hanno scoperto che sanguinavo troppo nell´addome e specialmente vicino al cuore: mi trovai in gravi condizioni.

La cosa che mi ha fatto riflettere di più è il fatto che l´Italia è un paese pieno di tutto e di più, ma una cosa fondamentale che manca è la giustizia.

Sono stato all´ospedale più di tre settimane, e mentre io soffrivo nel dolore mi fu data notizia che lui dopo tre notti di carcere era già di nuovo libero. Le decisioni del medico legale e del giudice furono di non condannarlo per tentato omicidio: che bella giustizia!

L´unica sanzione fu che Antonio Marciano mi doveva la somma di 80 milioni di vecchie lire per risarcimento danni, ma dopo avermi pagato fino a 4 milioni, non si è più fatto vedere e fino alla data di oggi non mi ho mai risarcito atri danni. Sembra ormai scomparso dalla Terra poiché si è licenziato (o fatto licenziare) alla fabbrica dove lavorava come operaio qui a Castiglione senza obbedire alla decisione finale del giudice.

ALOWOSILE SIKIRU PAOLO

Per conferme puoi leggere l´archivio storico della Gazzetta di Mantova . Clicca sul link sottostante.


http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/26/Castiglione_lite_per_parcheggio_Accoltellato_co_0_9604261258.shtml