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Dojo Eleonora Krav Maga Training

mercoledì 2 febbraio 2011

Lo stato mentale del guerriero

Le antiche tradizioni militari basavano l’addestramento dei propri uomini su una dura disciplina seguita quotidianamente dai propri guerrieri.

I samurai, i monaci guerrieri, i templari, gli spartani e le milizie addestrate sugli insegnamenti dell’arte della guerra di Lao Tse mirano a creare, oltre che a una impeccabile preparazione tecnica, anche una condizione interiore che possa consentire di affrontare al massimo delle possibilità umane una situazione agonistica estrema, quale può essere una battaglia.

L’obiettivo è creare una comunione di intenti nelle tre componenti fondamentali che costituiscono l’apparato psicofisico: Il corpo, le emozioni e la mente.

Quando questi tre componenti lavorano insieme in uno stato di armonia e compartecipazione si ottiene uno stato dell’essere di tipo superiore, l’individuo ottiene una maggiore consapevolezza delle proprie facoltà e focalizza tutte le proprie energie sull’obiettivo.

Possiamo utilizzare l’esempio della lampadina e del laser. L’energia è come la luce emessa. Se quest’ultima è focalizzata con le tre componenti psicofisiche sull’obiettivo, è come un laser, mentre l’energia è come una lampadina quando viene dispersa da una delle tre componenti (ad esempio quella emozionale quando c’è uno stato di paura o da quella mentale quando subentrano pensieri di incertezza).

Non bisogna essere per forza guerrieri per ricercare questo stato. Anche nello sport, nel lavoro, negli studi e nell’arte vale lo stesso principio.

Nello sport è famosa la danza Haka della nazionale neozelandese di rugby. Questa danza mira a creare una destabilizzazione emotiva negli avversari, tale da non far entrare in uno stato di focalizzazione energetica la maggior parte degli avversari.

I praticanti di fire walking, prima di camminare sui carboni ardenti, creano dentro di loro uno stato di concentrazione mentale, emotiva e fisica tale da non consentire la dispersione di energie durante la camminata, focalizzandosi sul loro obiettivo, ovvero la fine del percorso.

Quando il fisico, la mente e le emozioni vanno a creare un'unica entità energetica si ottiene uno stato conosciuto come “trance agonistica”. I grandi campioni dello sport e i grandi artisti si distinguono dalla massa per questa capacità che hanno di entrare in questo stato di ispirazione.

Le grandi scuole militari dell’antichità miravano quindi a un costante allenamento tecnico e fisico, che andava poi accompagnato da ordine e disciplina interiore, che potesse offrire ai propri guerrieri la perfezione marziale.

Dott . Alessandro Ceccarini, simpatizzante del Dojo Eleonora