SITO UFFICIALE

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Dojo Eleonora Krav Maga Training

giovedì 30 dicembre 2010

Riflessione di fine anno

Il 2010 sta per terminare e tutti quanti noi, per consuetudine, ci apprestiamo a rileggere quanto è accaduto per valutare se quest’anno ci è stato propizio o meno…. (?)
Coloro che si rendono conto che è stato un anno “positivo”, lo saluteranno con grande malinconia, ben consapevoli che non tutti gli anni sono uguali…..!!!!!!!!!!
Per quelli che non hanno avuto grandi soddisfazioni o, addirittura, hanno dovuto sopportare veri e propri dispiaceri, lo congederanno con un grande “VAFF…..LO…!!!” nella speranza di poter trascorrere anni migliori.!!!!!!!!!!!!
Ciò di cui non ci si rende conto è che tutti quanti noi, comunque sia andata, ne usciremo comunque “più ricchi” con tutte le esperienze che abbiamo vissuto (anche se negative) che ci permetteranno di affrontare con maggior vigore e capacità gli impegni che ci si prospetteranno nel prossimo futuro. Questo ci renderà capaci di vivere una vita migliore………!!!
Per questo motivo, nella speranza che questo auspicio possa realizzarsi, colgo l’occasione di augurare a tutti “UN BRILLANTE 2011 RICCO DI GIOIA, SALUTE, PROSPERITA’ E TANTISSIME SODDISFAZIONI PERSONALI” da condividere insieme ai vostri cari.
Con sincero affetto

Marco CECCARINI

lunedì 27 dicembre 2010

Tanti Auguri Eleonora



- Cara Eleonora un felice Natale

anche a te che sei sempre presente

nei nostri cuori

a riprova che gli angeli esistono.

sabato 25 dicembre 2010

Lunedi 27 dicembre 2010 lezione disarmo pistola


















- Lunedi 27 dicembre 2010 presso la palestra Dojo Eleonora si terrà una lezione tenuta dagli Istruttori di Tiro della Polizia di Stato, Domenico Di Pierro e Daniele Bellotto, sul disarmo di pistola e sulle norme generali da tenere in caso ci si dovesse imbattere in un’arma da fuoco.

venerdì 24 dicembre 2010

L'Istruttore Marco CECCARINI, premiato dall'assessorato allo sport


Lunedì 20 dicembre 2010 il Sindaco del Comune di Curtatone (MN) Antonio Badolato unitamente al Vice sindaco Giuseppe De Donno ed all’Assessore allo sport Riccardo Goatelli, anno premiato l’associazione sportiva Dojo Eledonora , per la serietà e l’impegno a favore dello sport e della solidarietà.

In tale occasione l’ass allo sport ha voluto sottolineare l’impegno e la dedizione con cui il signor Marco CECCARINI, poliziotto della locale Questura di Mantova , gestisce senza fini di lucro l’attività sportiva della palestra Dojo Eleonora e corsi gratuiti di antiaggressione per donne

L'Ass. Nazionale della Polizia di Stato augura a tutti un SERENO NATALE


- E' Natale ogni volta che sorridi

a un fratello e gli tendi una mano.

- E' Natale ogni volta che rimani

in silenzio per ascoltare l'altro.

- E' Natale ogni volta che non accetti

quei principi che regalano gli oppressi

ai margini della società.

- E' Natale ogni volta che speri

con quelli che disperano

nella povertà fisica e spirituale.

- E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

- E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.


L'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, augura a tutti gli allievi e gli istruttori del Dojo Eleonora un felice e sereno Natale

martedì 21 dicembre 2010

Un'allieva del Dojo Eleonora, Anna Torreggiani ci scrive

Quando ci si trova di fronte ad una disciplina o una tecnica che non si conosce l’atteggiamento può essere duplice: “Il tutto e subito” o “ non sono capace….”

E’ facile entusiasmarsi e poi demotivarsi quando si incontrano limiti o vincoli intrinseci ed estrinseci.

La definizione di apprendimento che più mi piace lo parafrasa come un “Abbandonare una cornice di sicurezza per entrare in una corrente di possibilità”.

Siamo soliti pensare all’apprendimento come qualcosa di prettamente scolastico, cognitivo e comunque legato ad una certa fascia di età.

Ma l’evoluzione della nostra società e quindi delle persone che cercano in un qualche modo di ovviare alla “malattia ipocinetica”, vede sempre più soggetti che iniziano anche in età matura a fare sport e a intraprendere vecchie e nuove discipline motorie e sportive.

Inoltre è proprio una caratteristica dell’essere umano quella di avere una capacità di apprendimento illimitata nel tempo, a differenza degli animali che nascono con degli schematismi dati e qualora abbiano in alcune specie capacità di apprendere, questa rimane pur sempre limitata rispetto al genere umano.

Purtroppo, come scrivevo all’inizio, siamo anche consumati dal consumismo che ci inculca l’idea dell’usa e getta o del tutto e subito, per cui spesso abbiamo la pretesa di imparare alla svelta per poi eventualmente passare ad altro. L’apprendimento necessita di tempo, lentezza, l’apprendimento è ripetizione, variazione, tentativi ed errori, dal globale all’analitico e viceversa, è approssimazioni successive….

E un meccanismo quasi perverso del nostro sistema nervoso quando una cosa non è chiara è quello di affrettarci; come se dicessimo “ Facciamo questa cosa, così poi non ci pensiamo più…” L’affrettarci non fa altro che aumentare la confusione o la non chiarezza. E’ difficile sostare nella frustrazione, soprattutto se questa supera il nostro bisogno di sicurezza, ma il bravo maestro sa calibrare in giusta dose le due componenti.

Resta implicito il fatto che ciascuno di noi ha comunque il diritto a provare per capire e sentire se una disciplina o un’arte può fare per lui, ma occorre darsi tempo, il giusto tempo per gustare le esperienze e non divorarle.

Spesso sento di persone che dopo un po’ cominciano ad accusare dolori dovuti ad infiammazioni o contratture e la tendenza è quella di considerare il limite come qualcosa di isolato nel corpo. Mi capita di vedere e sentire difficoltà nei movimenti quando ad esempio viene richiesto che un’azione che termina con il braccio abbia il suo inizio nel bacino…

E’ una delle tante rivoluzioni copernicane che debbono avvenire nel nostro corpo e prima di tutto nel nostro sistema nervoso affinché si giunga ad un movimento che scorre, fluido e non segmentale. Un altro aspetto che più mi ha incuriosita ed interessata quando ho iniziato ad avvicinarmi al krav maga con il corso di antiaggressione e antistupro è stata quella di entrare nel movimento dell’altro, assecondandolo, non opponendosi (la via della cedevolezza) in modo da avere una risposta efficiente e che consenta di liberarsi da un attacco.

Quando si trova la giusta leva, quando si sente come la catena cinetica funziona, la forza non è più l’elemento determinante Non trascurabile è la dimensione e l’importanza del respiro come componente che contribuisce necessariamente alla buona riuscita di un movimento-azione. Eseguire movimenti nuovi e insoliti comporta spesso un trattenere il respiro (apnea). Occorre lavorare anche su questa funzione che è sì involontaria (SNA) ma è anche volontaria quando agiamo su di essa attraverso la nostra consapevolezza.

Se respiriamo bene, coerentemente con il movimento, il risultato sarà sicuramente migliore. E’ un principio universale, ovvio: “Massimo rendimento col minimo sforzo”…è un’altra rivoluzione copernicana per tutti noi che invece pensiamo di doverci sempre e necessariamente sforzare per avere un risultato.

Ringrazio Marco Ceccarini e Athos Trevisi, maestri ed amici, per avermi dato la possibilità di parlare di questa tematica.

domenica 12 dicembre 2010

Violenza alle donne - I NUMERI PER LE EMERGENZE



- Telefonare al numero 1522


Se hai subito violenza, anche in passato e solo ora hai deciso di chiedere una consulenza. Mettiti in contatto con il numero telefonico gratuito nazionale 1522. E’ un servizio di accoglienza telefonica gratuito, con personale esclusivamente femminile e specificatamente formato, operante 24h su 24 per 365 giorni all’anno, in più lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo). Fornisce una prima risposta e l’eventuale attivazione di servizi d’aiuto, garantendo la privacy.


- Telefonare al numero 118


Se sei ferita, se hai contusioni o lividi vai al Pronto Soccorso di un Ospedale. Se sei grave chiama direttamente il 118.


- Telefonare al numero 113/112


Se hai appena subito violenza, ti hanno minacciata o ti senti in pericolo chiama il 113 Polizia o il 112 Carabinieri per chiedere aiuto o per la denuncia.

Informazioni sanitarie in caso di violenza




1. - Non tutte le donne sanno che se dichiarano ai sanitari del pronto soccorso di un ospedale che si è state vittime di maltrattamenti ciò non equivale a fare una denuncia contro l’aggressore.


E’ molto utile invece raccontare che le ferite e le lesioni, nel corpo e nella mente, che devono essere medicate, sono conseguenti a percosse o ad atri abusi in modo che il medico possa fare una diagnosi corretta ed offrire terapie adeguate oltre che dare informazioni sui centri antiviolenza dove rivolgersi per chiedere aiuto.


Il referto medico del pronto soccorso in cui la donna dichiara che i motivi per cui è giunta in pronto soccorso sono conseguenti a violenze subite è invece molto utile se si vuole in seguito sporgere denuncia. Per sporgere la denuncia la donna ha 90 giorni e deve recarsi presso un commissariato della polizia o dei carabinieri.

2. - E’ bene sapere che una donna che subisce maltrattamenti può chiedere un referto medico delle sue lesioni, fisiche o psicologiche, anche al curante. Il medico di famiglia (di base) può certificare quanto la donna gli racconta e gli mostra e può anche prolungare i giorni di prognosi e di malattia che sono stati dichiarati dai medici del Pronto Soccorso.


Il medico di base, come tutti gli altri medici, non può divulgare quanto voi gli dite a nessun familiare poiché è tenuto al segreto professionale e al rispetto della legge sulla privacy.

LEGGI CHE TUTELANO LE DONNE




- Norme contro la violenza sessuale

Legge 15 febbraio 1996, n. 66. La violenza sessuale è qualificata come delitto contro la libertà personale. La legge attuale riconosce una maggior gravità alla violenza sessuale rispetto alla precedente normativa che la collocava fra i “delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume”.


- Misure contro la violenza nelle relazioni familiari

Legge 4 aprile 2001 n. 154. Si può denunciare una violenza fino a tre mesi dal suo accadimento. E’ sufficiente presentarsi presso la Questura o presso la sede dei Carabinieri o della Polizia più vicini, con il certificato medico che attesta l’avvenuta violenza. E’ possibile allontanare da casa il coniuge o altro convivente. Se la sua condotta è giudicata pericolosa per l’integrità fisica o morale o per la libertà dell’altro coniuge o convivente o dei suoi prossimi congiunti, su ordine cautelare del Giudice possono essere applicate misure di protezione sociale.


- Assegnazione gratuita di un avvocato

Patrocinio a spese dello stato per le cause civili, D.P.R. 30 Maggio 2002 N. 115. L'ammissione al gratuito patrocinio ha luogo nei giudizi civili quando lo stato di indigenza dell'interessata/o non consenta di far fronte alle spese legali di un eventuale giudizio; (es: ricorso per separazione consensuale o giudiziale, divorzio congiunto o giudiziale, richiesta di revisione delle condizioni precedentemente stabilite, ecc.).


- Violazione degli obblighi di assistenza familiare

ART. 570 CODICE PENALE. Questa norma punisce "chiunque, abbandonando il domicilio domestico o comunque serbando una condotta contraria all'ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o alla qualità di coniuge".


- Norma contro il maltrattamento in famiglia o verso i fanciulli

ART. 572 CODICE PENALE. Questa norma punisce "chiunque maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte". Il reato si configura quando vi sia una continuità di condotte (in un lungo periodo molteplici atti di vessazione, umiliazione, aggressione fisica ecc..) che causano sofferenze fisiche e morali ad uno o più componenti della famiglia.


- Legge contro la violenza sessuale

Con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996 è stata approvata la riforma dei reati in materia di violenza sessuale; la prima significativa innovazione riguarda l'inserimento dei predetti reati tra i delitti contro la persona, ed in particolare contro la sua libertà e non più tra quelli contro la morale pubblica e il buon costume. L'art. 609 bis del codice penale definisce la "violenza sessuale" e punisce "chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali",o "chi induce taluno (a fare ciò)o abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona".


- Violenza sessuale contro i minori

L'art. 609 quater c.p. come modificato dalla legge n. 38 del 2006 definisce la fattispecie degli "atti sessuali con minorenne" e punisce “chiunque senza uso di violenza o minaccia ecc.. compie atti sessuali con persona che, al momento del fatto:non ha compiuto gli anni 14;non ha compiuto gli anni 16, quando il colpevole sia l'ascendente, il genitore anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato, o che abbia, con quest'ultimo, una relazione di convivenza”.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il Tonfa



- Il tonfa, originario del mondo contadino giapponese serviva sia per battere e tritare i cereali ed i legumi o veniva usato come manovella, per azionare la macina del mulino.
- Fu adottato come arma quando la divisione in classi del popolo giapponese divenne inevitabile e che il diritto di portare armi fu esclusivamente riservato alla casta dei samurai.
In quanto arma dunque, il tonfa (originario dell’isola di Okinawa), è nato nel 1677 in seguito al divieto fatto da parte del re ai contadini ed ai pescatori di portare armi. Essi, iniziarono così ad utilizzare gli attrezzi del loro lavoro per difendersi.
- E’ a partire dagli anni 60-70 che gli Stati Uniti utilizzano per primi il Tonfa all’interno delle Forze Armate e di Polizia, un bastone da difesa battezzato PR21 che è più lungo del suo antenato di Okinawa (60 cm contro i 50 cm).
Bisognerà aspettare il 1986 affinché il tonfa faccia la sua apparizione in Europa, in effetti fu Robert Paturel che fece conoscere le possibili applicazioni del tonfa.
E’ un’arma molto pericolosa costruita con materiali compositi molto rigidi.
Molte Municipalità francesi, hanno dotato la loro polizia di questo strumento dissuasivo e semplice da utilizzare. Malgrado ciò però, richiede una certa pratica e deve essere insegnato da veri esperti del settore.
Il praticante deve mantenere una tensione permanente nel polso. La polizia municipale, la polizia di stato, la gendarmeria, i corpi speciali imparano ad utilizzarlo contro le aggressioni ed attacchi diversi, sia da coltello che qualsiasi altro corpo contundente tipo mazza da base-ball.
- Con il nome di Guai (scritto 枴 o 拐, che significa gruccia, stampella o bastone da passeggio) questa arma è molto diffusa tra quelle utilizzate nelle arti marziali cinesi.
Il Guai può essere usato doppio, singolarmente oppure in coppia con un'altra arma come la sciabola (dandao) e la sua lunghezza può variare da 0,7 a 1,3 metri. In Cina questa arma può assumere diversi aspetti, nonostante le tecniche applicative rimangano pressoché le stesse. Questi i nomi a seconda della forma dell'arma (che spesso contengono la parola cinese Zi 字 perché assumono una forma che viene esemplificata tramite un ideogramma):
- Erzi guai (二字拐, gruccia dell'ideogramma 2 er);
- Shizi guai (十字拐, gruccia forma di ideogramma 10 shi, perciò a forma di croce); Dingzi guai (丁字拐, gruccia a forma di ideogramma ding o a forma di T);
- Buzi guai ( 卜字拐, gruccia a forma di ideogramma Bu);
- Dao qiang guai (刀枪拐, gruccia sciabola-lancia);
- Sun Bin guai (孙膑拐, grucce di Sun Bin, sono usate in coppia); ecc.

Il Nunchaku



Il Nunchaku, meno noto come Sosetsukon, viene chiamato anche "flagello" presso gli Occidentali, ed è probabilmente l'arma più popolare tra quelle messe a disposizione dall'arsenale delle arti marziali.


- Il Nunchaku è un'arma dalla concezione molto semplice, in quanto è costituita essenzialmente da due bastoni, leggermente più larghi alle estramità, della lunghezza di circa 30 - 35 cm e da una corda o da una catena della lunghezza di 9-10 cm. La lunghezza dei bastoni, è data dal fatto che essi devono coprire la distanza esistente tra il centro del palmo della mano e la punta del gomito. La lunghezza della corda, o della catena, che congiunge i due bastoni non è casuale, infatti essa non deve essere troppo lunga per evitare che i bastoni ruotino in maniera irregolare, nè deve essere troppo corta, in quanto un'eccessiva frizione dovuta alla rotazione potrebbe causarne la rottura. In alcuni casi su uno dei bastoni viene praticato un foro in modo che la rotazione produca un suono simile ad un fischio.Alcuni Nunchaku presentano delle effigi sui bastoni, esse possono svolgere due diverse funzioni: la semplice valorizzazione estetica del legno, oppure (come nel caso delle incisioni), possono essere utili a mantenere più salda la presa.Generalmente il Nunchaku s'impugna con una sola mano e può essere fatto roteare in tutte le direzioni.

- Si tratta di un'arma di offesa, ma può essere utilizzata anche per difendersi. In linea di massima i colpi vengono inferti sfruttando la forza centrifuga prodotta dalla rotazione delle barre di legno; ma il Nunchaku può essere sfruttato anche come una morsa per bloccare le armi o gli arti degli avversari; oppure è possibile sferrare colpi utilizzando l'estremità o la cima di uno o di entrambi i bastoni.

- Con tutta probabilità il Nunchaku veniva originariamente utilizzato in Cina come strumento per batter il grano e il riso, successivamente venne trasformato in un'arma utile ai contadini e ai monaci privi di altri strumenti di autotutela.Secondo alcune teorie, gli abitanti di Okinawa avrebbero appreso i primi rudimenti sull'uso marziale del Nunchaku intorno al XIII - XIV secolo dai Cinesi immigrati presso il centro di Kumemura. Successivamente avrebbero affinato la loro tecnica fino a sviluppare quella che noi possiamo ancora osservare nella pratica del Kobudo.Se questa tesi fosse dimostrabile, potremmo allora stabilire con certezza che il Nunchaku di Okinawa è una trasformazione dello Shuang Chin Kun e dello Shao Tse Kun utilizzati in Cina.Tra queste armi, vi sono alcune differenze: il Nunchaku di Okinawa è formato da due barre ottogonali tenute insieme da una corda, mentre lo Shuang Chin Kun è costituito da due barre a sezione arrotondata tenute insieme da una catena. Lo Shuang Chin Kun poteva essere di diverse forme: munito di due barre di uguale lunghezza; formato da tre barre unite da una catena (ed in questo caso veniva chiamato San Chin Kun); oppure formato da due barre di diversa lunghezza di cui la più corta veniva usata come mazza e la più lunga come manico. Quest'ultima versione aveva alcuni vantaggi: prima di tutto si potevano colpire gli avversari alla testa anche quando questi cercavano di proteggersi con uno scudo, ed in secondo luogo la lunghezza del manico impediva che le mani potessero essere colpite a causa di movimenti errati.

- Generalmente le barre del Nunchaku sono costruite utilizzando legni duri e pesanti come quelli di ebano e di quercia, ad unirle vi è spesso una corda di seta, di nailon o una catena metallica. La tradizione vuole che le barre dei primi Nunchaku di Okinawa fossero unite grazie ad una fibra ricavata da un rampicante chiamato Kanda, che per gli abitanti delle Ryukyu possedeva dei poteri magici, o da un corda formata da crine di cavallo intrecciato (in Cina veniva utilizzata anche la paglia di riso intrecciata).
Una variante del Nunchaku è il Sansetsukon, un'arma snodabile formata da tre bastoni ognuno della lunghezza di 70 cm, uniti attraverso una fune o una corta catena metallica.