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sabato 19 giugno 2010

Punti di pressione STRIKES





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"Punto di Pressione" è un termine generico utilizzato dall'agopuntura, dalla digitopressione, dal massaggio cinese, dallo shiatsu, dalle arti marziali e dalle ginnastiche mediche orientali. Ciascuna disciplina intende ed utilizza i Punti di Pressione in maniera unica.

Nella tradizione, i Punti di Pressione (PP) sono utilizzati con due finalità ben distinte: 1) rendere inoffensivo un aggressore durante la difesa personale e 2) guarire dalle malattie e dai traumi. Alcuni punti sono utilizzati per entrambe le finalità, ma non tutti i punti hanno effetto duplice.

La componente relativa all'autodifesa, che prende origine dalle Arti Marziali Cinesi del Tempio Shaolin e risale al 495 d.C., è chiamata Dim Mak (in cantonese) o Dian Xue (in mandarino). Visti in quest'ottica, i PP prendono anche il nome di "Punti Vitali". La componente terapeutica risale agli antichi maestri cinesi di Arti Marziali che svolgevano anche la funzione di medici.

Quali sono i punti di pressione scioperi?

La maggior parte di noi sono consapevoli del fatto che alcune parti del corpo sono più vulnerabili ai danni di altri. Alcune persone si riferiscono a queste parti vulnerabili come i punti di pressione o di punti vitali, essi sono chiamati punti di Kyusho e kyusho jutsu è l'arte di colpire o manipolare i punti di pressione.

Aspetti fondamentali

Dim Mak è la traduzione cantonese di Dian Xue, che letteralmente significa "sangue che zampilla". E' anche conosciuto come "tocco della morte ritardata", "mano avvelenata" o "colpo sui punti vitali".

In sostanza, si riferisce all'arte di colpire specifici punti del corpo al fine di interferire con la circolazione dell'energia e del sangue che, secondo il pensiero cinese, sono alla base del mantenimento della vita. Quindi, nelle arti marziali, il Dim Mak è l'arte e la scienza che usa i Punti di Pressione.

Bisogna considerare due componenti:

- Innanzitutto quali punti occorre colpire in caso di difesa personale. Questi punti includono ma non si limitano a quelli che in Occidente conideriamo Punti di Pressione. Ci sono vari criteri che guidano alla scelta dei punti. In particolare, la selezione è basata sulle antiche teorie mediche usate nell'Agopuntura e nella Medicina Tradizionale Cinese.

- In secondo luogo, il metodo di stimolazione. Questo perchè è indispensabile una grande precisione nel colpire i punti e, spesso, questi punti non sono facilmente accessibili. Non tutti i punti poi vanno colpiti alla stessa maniera. Il fattore comune è comunque rappresentato dalla precisione e dall'essenzialità del gesto.

C'è infine un terzo aspetto che viene spesso trascurato e che riguarda le tecniche terapeutiche utilizzate per far fronte ai colpi ricevuti durante un combattimento. Gli antichi testi, conpresi i manuali di addestramento del Monastero Shaolin, riportano un'ampia gamma di rimedi per i colpi sui PP. In particolare, si tratta dell'utilizzo di erbe o di trattamenti di Agopuntura come antidoto ai colpi di Dim Mak su specifici punti. Analogamente, gli antichi maestri hanno codificato l'uso di speciali esercizi e rimedi naturali per preservare la salute e la longevità.

I Punti di Pressione:tipi, gruppi e funzioni

Nell'arte del Dim Mak, la tradizione classifica i PP in base all'effetto che si ottiene quando ciascuno dei punti è colpito. In caso di autodifesa, ci sono punti che causano dolore intenso, punti che causano paralisi temporanea, punti che mettono l'aggressore fuori combattimento e punti che possono essere letali. Questi ultimi sono definiti Punti Mortali e non dovrebbero mai essere usati. Analogamente, esistono punti di rianimazione che possono salvare la vita.

Un errore piuttosto frequente, è quello di considerare PP quei punti che sono morbidi o cedevoli al tatto. Solitamente, al contrario, questi punti sono inutili ed inefficaci ai fini dell'autodifesa. Se è vero che la maggior parte dei punti è localizzata lungo il decorso dei meridiani, analogamente ai punti utilizzati dall'Agopuntura per scopi terapeutici, è anche vero che non tutti hanno gli stessi effetti.

I punti a scopo di difesa vanno piuttosto selezionati in base ai loro specifici effetti energetici. E quando si parla di efetti energetici occorre ricordare che, mentre ci sono migliaia di punti di agopuntura su tutto il corpo, non tutti questi punti possono essere usati per autodifesa.

Il Dim Mak non è Agopuntura e l'Agopuntura non è Dim Mak.

Non possiamo semplicemente prendere un manuale di agopuntura e pensare di avere un elenco dei Punti di Pressione utilizzabile per difesa. Questa è solo una banale bugia. La verità è che i principi dell'Agopuntura possono essere usati per spiegare ogni aspetto di questa arte.

Alcuni dei punti utilizzati rientrano in più di una categoria, nel senso che tali punti hanno più di una funzione. A quante più categorie appartiene un punto, tanto maggiori saranno i suoi effetti in caso di stimolazione.

Ci sono peraltro punti che appartengono ad un solo gruppo, perchè l'effetto che producono è sempre lo stesso: si tratta dei Punti Mortali. La loro azione può essere spiegata con le particolari connessioni con gli altri meridiani oppure con la lore relazione con gli organi interni.

Procedendo con lo studio dei PP, si possono conoscere le connessioni tra punti e meridiani, le funzioni dei singoli punti e gli effetti dei colpi portati su di essi.

Questo è un aspetto fondamentale: tanto meglio si conosce la funzione di un punto e del gruppo a cui appartiene, tanto più efficace potrà essere l'autodifesa, perchè si è in grado di scegliere i punti più appropriati per lo scopo che si vuole raggiungere.

I meridiani: le autostrade dell'energia

La chiave del successo nell'arte dei PP è nello studio dei meridiani, perchè la maggior parte dei punti utilizzati è localizzata proprio sui meridiani, che sono delle vere e proprie autostrade di energia che garantiscono il trasporto di Qi, sangue e fluidi in ogni parte del corpo. Si tratta degli stessi meridiani utilizzati dall'Agopuntura.

Non si tratta di entità materiali e visibili come i nervi, le arterie o le vene, ma piuttosto di veri e propri canali energetici. Di ogni meridiano occorre conoscere il percorso lungo il corpo, la situazione superficiale o profonda, la direzione dell'energia lungo di esso e la localizzazione dei punti.

I punti sono convenzionalmente numerati in senso crescente nella direzione del flusso.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, i meridiani sono canali che percorrono l'intero corpo al cui interno scorre il Qi. Lungo il loro decorso si trovano i punti di agopuntura, che sono delle zone circoscritte dove il Qi si accumula e si porta in superficie vicino alla cute.

I meridiani percorrono tutta la superficie del corpo, si a livello superficiale che profondo, creando un rete di interconnessioni verticali, orizzontali ed oblique con differenti funzioni. Questa rete collega tutti gli organi e tutti i visceri con tutti gli orifizi e tessuti, integrando ogni parte del corpo in un unico insieme. Essi collegano l'alto col basso, l'interno con l'esterno, il davanti col dietro e assicurano che ciascuna parte lavori in sinergia con il resto del corpo. Questa sembra essere una delle ragioni della comparsa di sintomi apparentemente non collegati quando viene colpito un determinato punto.

I meridiani sono classificati in 6 gruppi:

12 meridiani principali

12 meridiani divergenti

8 meridiani straordinari

15 meridiani collegamento

12 meridiani muscolotendinei

12 regioni cutanee.

I meridiani principali, sei di natura Yin e sei di natura Yang, garantiscono il fluire dell'energia in tutto il corpo. Ognuno di essi è collegato ad un organo o ad un viscere e, al loro interno, l'energia scorre seguendo un ciclo giornaliero che prevede un'onda di marea energetica che, ogni due ore, raggiunge il picco massimo in un determinato distretto. Il ciclo, che si rinnova ogni giorno, è il seguente: polmone, grosso intestino, stomaco, milza, cuore, piccolo intestino, vescica, rene, pericardio, triplice riscaldatore, vescicola biliare, fegato. Come abbiamo detto, il picco energetico si sofferma in ogni meridiano per due ore e, essendoci 12 meridiani, in 24 ore si completa l'intero ciclo.

I meridiani straordinari sono considerati dei laghi energetici di riserva, a cui i meridiani principali possono attingere in caso di necessità.

I meridiani divergenti sono delle branche verticali che prendono origine dai meridiani principali. Hanno percorsi sia superficili che profondi e trasportano qi protettivo in tutto il corpo.

I meridiani collegamento distribuiscono energia nutritiva nelle aree che non sono raggiunte dagli altri meridiani.

I meridiani tendinomuscolari circolano in prossimità della superficie del corpo, sono direttamente in relazione coi muscoli, coi legamenti e coi tendini, e non contraggono rapporti con gli organi interni, La loro funzione principale è correlata alla stabilità e al movimento.

Le regioni cutanee sono aree lungo il decorso dei meridiani principali, sono localizzate negli strati più superficiali della cute e per questo sono molto sensibili ai fattori ambientali.

Il Dim Mak utilizza, tra tutti questi, i 12 meridiani principali più 2 meridiani straordinari, il vaso concezione e il vaso governatore, che decorrono rispettivamente lungo la linea mediana anteriore e posteriore del corpo.

Sebbene gli altri 5 gruppi non vengano direttamente interessati, la loro conoscenza può dare una misura della complessità del sistema dei meridiani e del modo in cui ogni parte del corpo può essere coinvolta colpendo un punto sui meridiani principali.

Quando ci focalizziamo su un distretto corporeo per ottenere un determinato effetto, l'impatto

del nostro colpo su un punto avrà ripercussioni inevitabili su altri gruppi di punti: questo spiega perchè l'autodifesa tramite i PP è così efficace e perchè colpire un singolo punto può avere effetti multipli su meridiani diversi, causando danni al corpo in più modi e sedi differenti.

La cosa più importante da comprendere è che la componente principale di un colpo su un PP è la precisione, nel senso che bisogna essere veramente sicuri di colpire nell'esatta localizzazione del punto. Solo così è possibile trasformare l'impatto in un effetto negativo sul meridiano. Senza precisione non si ottiene alcun risultato.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, quando il qi fluisce regolarmente dentro i meridiani, lo Yin e lo Yang sono in equilibrio e l'organismo è in salute. Quando il flusso del Qi si blocca o si indebolisce, si crea uno squlibrio energetico che può portare alla malattia.

Proprio il flusso del Qi influenzano l'agopuntore e l'esperto di Dim Mak quando agiscono sul punto: l'agopuntore stimola i punti lungo i meridiani (ce ne sono oltre 400) al fine di ristabilire il libero fluire del Qi in caso di blocco, rinforzandolo se è indebolito, raffreddandolo se è troppo caldo, scaldandolo se è troppo freddo; l'esperto di arti marziali colpisce i punti con l'opposta finalità di creare squilibrio e danno.

Il flusso dell'energia

Per impare ad utilizzare i PP, è fondamentale conoscere la direzione del flusso del Qi nei 12 meridiani principali e nei 2 straordinari (concezione e governatore) perchè questa conoscenza rende l'autodifesa mediante l'arte del Dim Mak veramente efficace.

Capire la teoria dei meridiani è molto più che conoscere semplicemente che Qi, sangue e fluidi scorrono lungo determinate vie energetiche; o che i PP si localizzano lungo i meridiani o che colpendo questi punti si producono efetti negativi sull'aggressore.

Capire i meridiani è essenziale nell'arte del Dim Mak. Questi canali sono interconnessi l'uno all'altro attraverso collegamenti interni ed esterni che si intersecano nel corpo in una intricata rete che va dalla superficie alle parti più profonde del corpo.

Per una miglior comprensione, riprendiamo gli aspetti base della teoria dei meridiani al fine di estrapolare due concetti importanti: 1) il sistema dei 14 meridiani e 2) la direzione del flusso del Qi in ciascun meridiano.

I 14 meridiani

I 12 meridiani principali garantiscono il fluire dell'energia in tutto il corpo. Ognuno di essi è collegato ad un organo o ad un viscere e, al loro interno, l'energia scorre seguendo un ciclo giornaliero che prevede un'onda di marea energetica che, ogni due ore, raggiunge il picco massimo in un determinato distretto. Il ciclo, che si rinnova ogni giorno, inizia dal polmone alle ore 3:00 e prosegue nel modo seguente:

polmone, grosso intestino, stomaco, milza, cuore, piccolo intestino, vescica, rene, pericardio, triplice riscaldatore, vescicola biliare, fegato.

Come abbiamo detto, il picco energetico si sofferma in ogni meridiano per due ore e, essendoci 12 meridiani, in 24 ore si completa l'intero ciclo. Alla fine, il Qi rientra nel meridiano del polmone ed inizia un nuovo ciclo.

Gli altri 2 meridiani sono, come abbiamo già detto, il vaso concezione e il vaso governatore. Questi due canali sono inclusi perchè, a differenza degli altri sei meridiani straordinari, possiedono punti propri lungo la linea mediana del corpo. Essi funzionano come laghi di energia di riserva, che può essere trasferita agli altri meridiani in caso di necessità. Quindi, sebbene non possiedano un flusso di Qi analogo a quello dei 12 meridiani principali, essi sono estremamente importanti nell'arte dei PP.

Direzione del flusso del Qi nei meridiani

Mentre il Qi scorre in ciascun meridiano seguendo l'ordine visto sopra, il flusso energetico nel corpo segue un'onda ciclica di su e giù:

GIU' polmone, SU grosso intestino, GIU' stomaco, SU milza, GIU' cuore, SU piccolo intestino, GIU' vescica, SU rene, GIU' pericardio, SU triplice riscaldatore,GIU' vescicola biliare, SU fegato.

Quando il Qi raggiunge il punto più in alto del meridiano del fegato, rientra nel meridiano del polmone e torna di nuovo in basso.

La numerazione dei punti lungo i meridiani segue in ordine crescente la direzione del flusso del Qi.

Per ricordare il flusso del Qi, è sufficiente ricordare l'ordine della numerazione dei punti.

Punti di Pressione e autodifesa

Nell'arte dei PP, ci sono due aspetti legati alla propria incolumità. Il primo riguarda la possibilità di difendersi fisicamente da un aggressore, e questo aspetto solitamente non è trattato adeguatamente durante l'insegnamento delle arti marziali. Il secondo aspetto riguarda l'autoguarigione, cioè la capacità di difendersi e proteggersi dalle malattie o limitare i danni e la debolezza della vecchiaia.

Il Dim Mak comprende tecniche speciali che possono essere utilizzate velocemente, efficacemente e in sicurezza, indipendentemente dal sesso, dalla prestanza fisica e dall'età. Si caratterizza per la precisione, la tempestività ed efficienza con cui si porta il colpo al fine di autodifesa.

Invecchiando, tendiamo naturalmente a perdere velocità, forza e agilità; tuttavia, con un corretto apprendimento ed allenamento, si può migliorare con l'età e l'esperienza.

L'apprendimento non riguarda solo i PP, ma anche come i diversi punti devono essere colpiti per ottenere il massimo di efficacia.

Il DM non richiede grande flessibilità o agilità, cosicchè è davvero possibile continuare a praticare fino ad età avanzata. Quello che conta è adattare le proprie possibilità alle tecniche di questa disciplina. L'arte dei PP è stata proprio creata per consentire ad un praticante anziano, lento e debole di sconfiggere un aggressore più giovane, forte e veloce.

Il Dim Mak usa il minimo della forza per ottenere il massimo risultato.

Considerando i PP da una prospettiva di autodifesa, cioè difendere se stessi da una aggressione di un'altra persona, ci sono alcuni concetti da tenere bene a mente.

1. Non è necessario aver studiato un'arte marziale o frequentato corsi di autodifesa per poter imparare il Dim Mak. I suoi principi possono comunque essere appresi ed utilizzati.

2. Se possiedi già competenze in qualche arte marziale, puoi ovviamente incorporare queste tecniche all'interno delle tue conoscenze specifiche.

3. Alcune arti marziali (e anche alcuni istruttori) si concentrano su tecniche di combattimento, forme e strategie da utilizzare in combattimento. Considerano il combattimento un gioco, uno sport dove due persone combattono, magari per ottenere un punteggio durante una competizione. Il Dim Mak è autodifesa pura e mira a fornire gli strumenti per fermare un conflitto prima ancora che il combattimento abbia inizio. Questo può realmente garantire la propria incolumità.

4. L'utilizzo dei PP è anche differente da quanto insegnato nei corsi di autodifesa, caratterizzati dall'insegnamento di strategie efficaci prese dalle differenti arti marziali. Queste possono in realtà essere utilissime in situazioni di pericolo, ma differiscono dal Dim Mak in modo sostanziale.

A questo punto si potrebbe pensare che il Dim Mak sia estremamente complicato, difficile da padroneggiare e che richieda un lavoro eccessivamente duro di apprendimento teorico. Sebbene ci siano molte cose da imparare per diventare veri esperti, esiste un gruppo di tecniche essenziali che non presentano grosse variazioni. Esse richiedono certamente pratica per essere apprese, ma non è necessario padroneggiarne un gran numero.

Imparare il modo in cui il corpo reagisce ai colpi sui PP e apprendere i meridiani e le loro connessioni, fa del Dim Mak uno studio unico. Non si tratta di autodifesa per anziani, autodifesa per donne, autodifesa per bambini o per disabili. E' autodifesa per chiunque.

I suoi concetti e le sue tecniche si adattano naturalmente a come ciascun individuo è in grado di applicarle. Non richiede enormi doti di resistenza o agilità, proprio perchè non è stato creato per combattere, per resistere ad attacchi, colpire e poi difendersi ancora. In una reale situazione di autodifesa, tutto quello che serve è una manciata di secondi.

Colpire controcorrente

Proseguendo l'apprendimento del Dim Mak, le abilità sulle quali all'inizio ci si concentra con grande impegno, diventano via via automatiche ed intuitive. Si diventa capaci di centrare e colpire molti punti con velocità ed efficacia, nonchè di sfruttare la conoscenza della direzione del Qi nei meridiani.

Finora abbiamo imparato che c'è una qualche relazione tra i meridiani e gli organi. In pratica, ogni meridiano è direttamente collegato ad un organo interno e tutti i meridiani e organi sono interconnessi in una rete globale per mantenere l'equilibrio e l'armonia nel corpo e nella mente. Aver capito il Sistema degli Zang-Fu (Organi e Visceri) e la loro relazione coi meridiani costituisce un enorme vantaggio in una situazione difensiva.

Ci sono tre passaggi fondamentali nell'apprendimento e pratica del Dim MaK:

1. Imparare la localizzazione dei meridiani nel corpo e la direzione del flusso del Qi al loro interno.

2. Imparare che è possibile attivare un moderato flusso controcorrente colpendo il meridiano nella direzione opposta al flusso del Qi, ma anche che si può ottenere un efetto molto efficace se si colpisce con precisione un PP. Così il secondo livello di pratica prevede l'apprendimento di quali punti possono essere usati, perchè alcuni sono inefficaci o troppo complicati. Ci sono in realtà punti specifici che attivano il flusso controcorrente.

3. Il terzo passo consiste nell'applicare contemporaneamente sia la teoria che la pratica alla tecnica del flusso controcorrente. Si usa l'abilità acquisita per colpire con precisione i punti che sono in grado di invertire la direzione del flusso del Qi.

I Punti di Pressione e la filosofia taoista

E' ampiamente riconosciuto che le antiche arti marziali cinesi hanno avuto una grande influenza su molti stili di arti marziali praticate oggigiorno. Karate, Tae Kwon Do, Judo e alcune altre possono esserne considerate discendenti.

Tuttavia, le stesse arti marziali cinesi non sono state indipendenti da influenze esterne. Mi sto riferendo a tutta un'intera cultura millenaria che comprende pratiche mediche (Agopuntura, Fitoterapia, Massaggio e QiGong) da una parte e pratiche alchemiche e di lunga vita (Dao Yin, Tai Chi Chuan, Feng Shui) dall'altra.

Tutte queste discipline basano i loro fondamenti sul Taoismo, secondo il quale, per condurre una vita sana e felice, occorre essere in armonia e in equilibrio con l'universo, cioè rispettare le leggi della natura.

Secondo il Taoismo, la salute non è semplicemente assenza di malattia, ma una vera filosofia di vita. Si tratta di come imparare a gestire le emozioni, i pensieri e i comportamenti. In tal senso, non è solo importante curare le malattie, ma soprattutto è importante prevenirle.

Il Tao è una astrazione metafisica che indica la legge universale della natura, lo spontaneo modo di essere e di comportarsi dell'universo.

In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) il Tao è spesso descritto come il percorso, la via della vita, e corrisponde al concetto indiano di Ayurveda. Le leggi del Taoinvitano ad una vita moderata e in armonia con la natura. I Cinesi pensavano che la moderazione in tutte le aree della vita fosse essenziale per un'esistenza lunga e felice.

Tutte le cose esistono nel Tao e il Tao è presente in tutte le cose. Finché le cose avvengono naturalmente, tutto è armonico e nulla turba l'equilibrio cosmico.

Secondo la teoria del Tao, noi possediamo tre tesori: il Qi, il Jing e lo Shen. IlQi è l'energia vitale, il Jing è l'essenza, lo Shen è lo spirito. I Cinesi pensavano che il Qi fosse presente in ogni essere vivente, ne costituisse la forza vitale e scorresse in tutto il corpo per portare la vita ad ogni cellula. Il Jing rappresenza l'Intima essenza della crescita e del declino, presiede ai processi della crescita, della riproduzione e dell’invecchiamento. Jing è anche la sostanza di cui una cosa è fatta e che ne conserva la vera e più intima natura. Lo Shen è il tesoro che dà luce alla vita ed è responsabile della coscienza e delle capacità mentali.

Ogni essere vivente nasce con un determinato patrimonio energetico che, durante la vita, viene progressivamento consumato. Una volta che è finito, non può essere rimpiazzato e sopraggiunge la morte. Tuttavia, questo patrimonio può essere preservato vivendo con moderazione. Alcune pratiche, come l'agopuntura e le ginnastiche energetiche, possono concorrere al suo risparmio.

In accordo con la filosofia del Tao, compito dell'uomo è vivere secondo i principi del Tao, in modo da preservare il Jing e vivere una vita lunga e sana. Molti fattori concorrono all'esaurimento del Jing: in particolare ogni tipo di eccesso (l'abuso di alcoolici, gli eccessi emotivi, lavorare troppo, gli eccessi sessuali, ecc.) può portare al consumo di Jing.

Molti di noi sono vittime del proprio stile di vita. Siamo arrivati ad accettare cose che sono dichiaratamente dannose per la nostra salute fisica e mentale. Nella società attuale, siamo sottoposti ad alti livelli di stress, a grandi pressioni e tensioni. Il nostro modo di vivere, che rifugge le scomodità, impedisce al nostro apparato muscoloscheletrico di funzionare adeguatamente. Anche questo porta ad uno sbilanciamento. Abbiamo perso il contatto col mondo naturale e la nostra vera natura. L'equilibrio è considerato il segreto per la salute e la longevità.

Vista in quest'ottica, l'autodifesa non è limitata alla sola violenza fisica. Siamo veramente in grado di difenderci quando sviluppiamo la capacità di proteggerci dalle aggressioni fisiche, mentali, emozionali e spirituali.

Per una maggior comprensione del Tao, i Cinesi hanno sviluppato due concetti che costituiscono i fondamenti del pensiero cinese: il dualismo Yin/Yang e il sistema dei cinque elementi.

L'idea di armonia ed equilibrio è alla base anche del concetto di Yin e Yang. Secondo il pensiero cinese, ogni essere è in equilibrio tra due forze opposte e complementari. Secondo la tradizione, lo Yin è femminile, scuro, freddo, passivo, negativo mentre lo Yang è maschile, luminoso, caldo, attivo, positivo. Yin eYang sono gli opposti che cotituiscono l'intero. L'uno non può esistere senza l'altro e nulla può essere completamente Yin o completamente Yang. In ogni cosa ci sono vari gradi dell'uno e delll'altro.

Il simbolo del Tao illustra come essi passino continuamente dall'uno all'altro, così come il giorno diventa progressivamente notte e la notte progressivamente giorno. Al culmine della notte, nella massima oscurità, c'è gia il giorno che sta nascendo. La vita è possibile grazie alla continua alternanza di queste due forze.

Le corrispondenze Yin/Yang sono presenti in ogni ambito della natura: oscurità/luce, luna/sole, acqua/fuoco, passivo/attivo, discendente/ascendente, femminile/maschile, freddo/caldo, inverno/estate, interno/esterno, deficit/eccesso, pesante/leggero, basso/alto, davanti/dietro, materia/energia.

Per una migliore comprensione del concettoYin/Yang, possiamo ricorrere alla metafora della candela: lo Yin corrisponde alla cera, lo Yang alla fiamma. Lo Yinnutre e supporta loYang, lo Yang necessita della cera per sopravvivere e lo consuma. Quando lo Yin è finito, finisce anche lo Yang. Non ci può essere l'uno senza l'altro. Il corpo, la mente e le emozioni sono influenzate dallo Yin e dalloYang. Quando le due forze sono in equilibrio c'è la salute ma, se una delle due domina l'altra, si crea uno squilibrio che determina la malattia.

Il concetto di Yin/Yang è stato successivamente ridefinito nella Teoria dei 5 elementi, che consente una migliore comprensione del funzionamento del corpo, della mente e dello spirito.

Ogni essere vivente è considerato un microcosmo collegato con l'universo, influenzato continuamente dai cicli giornalieri e stagionali della natura. Uomo e natura sottostanno alle stesse leggi universali. Le piante, piantato il seme in primavera, esplodono rigogliose in estate, appassiscono in autunno, muoiono in inverno e poi, in primavera, rinascono sotto forma di seme, prendendo parte ad un ciclo senza fine. Ogni fase di questo ciclo riveste un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio della natura. Lo stesso processo avviene nell'uomo. Le cellule nascono, crescono, invecchiano e muoiono per far posto a nuove cellule giovani, il tutto in un ciclo continuo che garantisce il funzionamento dell'organismo.

La Medicina Tradizionale Cinese riconosce 5 fasi distinte che sono rappresentante dagli elementi della natura: acqua, legno, fuoco, terra, metallo.

Ad ogni elemento, corrispondono una stagione, un organo, un viscere, un colore, un'emozione, un sapore, un corpo celeste, ecc.

La costituzione e il temperamento di ciascun individuo possono essere descritti in base al rapporto tra i vari elementi, così come lo stato di salute o di malattia. Analizzando le varie caratteristiche di una persona, fisiche e mentali, si può scoprire l'eventuale elemento in squilibrio che rappresenta l'anello debole dell'intero ciclo.

Ecco una tabella con le corrispondenze principali:

I 10 comandamenti

I seguenti principi costituiscono la "spina dorsale" dell'arte dei PP. Se non tieni sempre a mente questi 10 comandamenti, non puoi usare il Dim Mak efficacemente e la tua stessa incolumità può essere a rischio.

Fai in modo, attraverso la ripetizione, che queste linee guida diventino per te automatiche ed inconsce, esattamente come è naturale indossare i calzini prima di mettere le scarpe.

1. Non correre mai rischi inutili. Non ti sbilanciare nè tenta di usare tecniche complesse. Il tuo obiettivo è l'efficacia

2. Porta avanti il tuo piede forte. Se sei destrimane, usa l'arto superiore destro e fai seguire il sinistro. In questo modo opponi una difesa più forte

3. Non avere premura. Controlla velocità, precisione ed essenzialità della tecnica

4. Segui il flusso dell'azione. Resistere non fa che aumentare la resistenza contro di te

5. Scegli il punto più vicino e accessibile

6. Scegli il punto più semplice e più efficace

7. Scegli punti non protetti

8. Non colpire punti che non riesci a vedere. Se non vedi, la probabilità di colpire efficacemente il punto è troppo bassa. Tieni lo sguardo sul punto che hai deciso di colpire.

9. Prima di colpire, visualizza il punto ed immagina un raggio laser che arriva nel segno

10. Ricorda sempre le 5 S:

Selezione dei punti: scegli i punti con saggezza

Semplicità: utilizza punti semplici

Sorpresa: nella tua difesa introduci velocità e sorpresa

Simultaneità delle tecniche

Sveltezza: sii veloce ma non precipitoso. La velocità si raggiunge utilizzando le tecniche

correttamente e ripetendole il più possibile